Gli ultimi 700 km
Warning: preg_match(): Compilation failed: invalid range in character class at offset 4 in /membri/inbiciinoz/wp-content/plugins/lightbox-plus/classes/shd.class.php on line 1384
Warning: preg_match(): Compilation failed: invalid range in character class at offset 4 in /membri/inbiciinoz/wp-content/plugins/lightbox-plus/classes/shd.class.php on line 1384
Warning: preg_match(): Compilation failed: invalid range in character class at offset 4 in /membri/inbiciinoz/wp-content/plugins/lightbox-plus/classes/shd.class.php on line 1384
Warning: preg_match(): Compilation failed: invalid range in character class at offset 4 in /membri/inbiciinoz/wp-content/plugins/lightbox-plus/classes/shd.class.php on line 1384
Warning: preg_match(): Compilation failed: invalid range in character class at offset 4 in /membri/inbiciinoz/wp-content/plugins/lightbox-plus/classes/shd.class.php on line 1384
Warning: preg_match(): Compilation failed: invalid range in character class at offset 4 in /membri/inbiciinoz/wp-content/plugins/lightbox-plus/classes/shd.class.php on line 1384
Warning: preg_match(): Compilation failed: invalid range in character class at offset 4 in /membri/inbiciinoz/wp-content/plugins/lightbox-plus/classes/shd.class.php on line 1384
Warning: preg_match(): Compilation failed: invalid range in character class at offset 4 in /membri/inbiciinoz/wp-content/plugins/lightbox-plus/classes/shd.class.php on line 1384
Warning: preg_match(): Compilation failed: invalid range in character class at offset 4 in /membri/inbiciinoz/wp-content/plugins/lightbox-plus/classes/shd.class.php on line 1384
Warning: preg_match(): Compilation failed: invalid range in character class at offset 4 in /membri/inbiciinoz/wp-content/plugins/lightbox-plus/classes/shd.class.php on line 1384
Warning: preg_match(): Compilation failed: invalid range in character class at offset 4 in /membri/inbiciinoz/wp-content/plugins/lightbox-plus/classes/shd.class.php on line 1384
Warning: preg_match(): Compilation failed: invalid range in character class at offset 4 in /membri/inbiciinoz/wp-content/plugins/lightbox-plus/classes/shd.class.php on line 1384
Warning: preg_match(): Compilation failed: invalid range in character class at offset 4 in /membri/inbiciinoz/wp-content/plugins/lightbox-plus/classes/shd.class.php on line 1384
Warning: preg_match_all(): Compilation failed: invalid range in character class at offset 4 in /membri/inbiciinoz/wp-content/plugins/lightbox-plus/classes/shd.class.php on line 700
Warning: Invalid argument supplied for foreach() in /membri/inbiciinoz/wp-content/plugins/lightbox-plus/classes/shd.class.php on line 707
Warning: preg_match_all(): Compilation failed: invalid range in character class at offset 4 in /membri/inbiciinoz/wp-content/plugins/lightbox-plus/classes/shd.class.php on line 700
Warning: Invalid argument supplied for foreach() in /membri/inbiciinoz/wp-content/plugins/lightbox-plus/classes/shd.class.php on line 707
Esperance si trova nella Bay of Isles, una baia ricca di spiagge con acque turchesi e sabbia bianchissima. Nelle classifiche nazionali molte delle spiagge più belle dell’Australia si trovano proprio qui. Esperance è circondata da laghi affascinanti con acque di vario colore (il più famoso è il Pink Lake) e parchi nazionali di grande importanza per la loro ricca vegetazione e sopratutto per la loro fauna.
Non son riuscito a visitare tutte queste bellezze però, visto che, a parte il Pink Lake, si trovano tutte abbastanza distanti dal centro quindi ho passato la giornata a godermi la tranquillità della cittadina. Una tranquillità spesso spezzata dagli aborigeni che popolano i parchi e bevono senza sosta a qualsiasi ora della giornata.
Nel primo pomeriggio, dopo aver divorato mezzo pollo e una porzione di insalata di patate, mi rimetto in sella e pedalo per una sessantina di chilometri. Stanotte mi ospita un agricoltore a cui all’ultimo minuto ho chiesto di poter mettere la tenda nella sua tenuta. Non sapevo che queste terre fossero tutte private! Tra il belare di alcune pecore e il rumore dei passi degli opossum che camminano sopra il capanno, mi addormento.
Il giorno dopo ringrazio e inizio a pedalare senza sosta fino alla sera. Le giornate stanno migliorando decisamente e per fortuna ho sempre il vento a favore. Attraverso paesi fantasma e posti con nomi impronunciabili: Monjingup, Dalyup, Coomalbidgup, Munginup, Ravensthorpe, Jerramungup. Percorro una media di circa 120 km al giorno, senza interloquire con nessun essere umano (con gli animali grandi discorsi invece), dato che tutti questi posti sono composti essenzialmente da un paio di case e alcune road house che vendono cibo scaduto.
A volte mi sembra di esaurire. Canto a squarciagola, immagino situazioni e rido da solo, saluto calorosamente qualsiasi macchina che viene dall’altra direzione in diversi dialetti. A volte sento il bisogno di avere un contatto umano, anche una banalissima chiacchierata, per sopperire a questa decadenza!
Poco prima di arrivare ad Albany, la prima vera e propria cittadina dopo Esperance (490 km dopo!), incontro finalmente un ciclista olandese, un turista canadese e due ragazzi tedeschi che avevo incontrato tre settimane prima in un campeggio a un paio di chilometri prima di Adelaide (quant’è piccolo il mondo!). Mi offrono un po’ di goon (ricordate, il vino dei backpackers?), che questa volta bevo con un po’ più di piacere, e passiamo la serata a chiacchierare. Marvin, il ragazzo, è stato una delle poche persone a chiedermi subito ‘perché ho deciso di fare questo viaggio’ e non ‘quanti chilometri fai al giorno? o ‘da dove hai iniziato?’. Per questo motivo, ma anche perché come vi dicevo iniziavo a sentire la necessità di un contatto umano, spendo con loro un paio di ore a parlare di noi, dei nostri progetti e dei viaggi.
Il giorno dopo mi dirigo ad Albany, faccio un giro della città e vado a casa di Beth e il marito, da cui starò per una notte. Il posto è stupendo, a due passi dal mare. Faccio una doccia (credo sia durata una ventina di minuti – ero da più di una settimana che non vedevo una doccia con acqua calda!), ceniamo e andiamo a letto.
Ormai svegliarsi all’alba, appena si fanno vedere i primi raggi di sole, è diventata un’abitudine. Ormai, il mio ritmo biologico si è perfettamente adattato al giorno e alla notte. Con Beth, suo marito e altri due amici andiamo a fare colazione a Emu Bay, dall’altra parte della città. Una baia tranquilla frequentata da famiglie e ciclisti. Non so se è la mia fame insaziabile che mi perseguita da giorni o il fatto che mi stia integrando a pieno nella società australiana, ma ordino una mega colazione a base di zuppa di fagioli arrosto, spinaci, feta, uova, toast e caffé.
Facciamo due chiacchiere e in tarda mattinata ritorniamo a casa, preparo i bagagli e salgo in sella. La giornata e spettacolare, nel cielo neanche una nuvola e il vento è a favore. Beth e il marito decidono di fare un po’ di chilometri insieme a me, mostrandomi una strada alternativa meno trafficata e un po’ più panoramica. Mi fermo in un posto riparato per farmi due linguine al pesto e riprendo a pedalare fino a Denmark, una cinquantina di chilometri dopo Albany. Faccio un giro nel paesino, famoso per le sue spiagge e le strade panoramiche circostanti. Dopo aver fatto due chiacchiere con due cicloturisti della Malaysia e aver pranzato per la seconda volta, riprendo a pedalare.
Pochi chilometri dopo Albany la vegetazione inizia ad infittirsi. Iniziano una serie di parchi nazionali, foreste di eucalipti e “tingle trees”, delle varietà di eucalipti autoctoni del Western Australia. Finalmente l’aria si riempie di nuovo di quel profumo inebriante che non sentivo da parecchio.
Che crediate o meno al sesto senso, vi posso assicurare che in questo viaggio mi ha aiutato parecchie volte. Mentre pedalo alla ricerca di un posto dove passare la notte c’è sempre una vocina, un qualcosa che mi attira verso un determinato posto. Io questa vocina l’ho sentita proprio questa sera. Ero diretto verso un posto consigliato da WikiCamps (la bibbia dei campeggiatori in Australia) ma ad un certo punto ho rallentato, non so bene perché. Alla mia destra c’era un incrocio che portava alla Parry Beach, una spiaggia famosa di questa zona. Senza pensarci due volte, attirato da non so bene cosa, ho svoltato e dopo un paio di chilometri scopro che affianco alla strada che stavo percorrendo si estende una laguna. Zac. Dopo tre chilometri, eccolo, un slargo che mi porta esattamente sulla riva. Un posto fantastico. Mi è capitato poche volte in tre mesi di innamorarmi di un posto. E oggi è una di quelle. Sono le 17:30. Il tramonto inizia a dare spettacolo. La laguna è popolata da cormorani e pellicani che svolazzano silenziosamente. I pesci iniziano a fare festa e saltellano fuori dall’acqua. Le cicale e le raganelle come sottofondo musicale. Non passa neanche una macchina e il posto acquisisce un non so ché di surreale. Tutto si rispecchia nell’acqua della laguna: gli alberi, gli uccelli, il sole che piano piano scompare e una piccola stella sbuccata all’improvviso.Tutto è immobile, a parte la luce che cambia colore e tinge di diverse sfumature di rosso il paesaggio. Sembra di essere dentro un quadro. Non riesco a muovermi dalla roccia dove sono seduto.
Per un secondo ho pensato di alzare il braccio e abbracciare qualcuno al mio fianco; subito dopo, però, con un sorriso egoista sulla bocca, ho pensato ‘mmh, naa, forse è meglio così, tutto questo lo voglio solo per me, per ora.’
Controllo la data. 19 Aprile, esattamente quattro mesi fa ho messo piede in questa fantastica terra.
New Blog!
Andrea Got Lost